Pazzi per il triathlon
Quando racconti che fai triathlon in genere ti guardano come se gli avessi raccontato che mangi i bulloni da mezzo pollice in insalata. E senza mettere neppure un poco di sale.
La cosa buffa è che molti non sanno neppure esattamente in cosa consista il triathlon. E allora gli spieghi: prima si nuota, poi si pedala in bicicletta e poi si corre. Sempre in questo ordine. Molti a questo punto ti chiedono: in quanti giorni? Tutto di seguito? E arriva l’abituale conclusione: ma voi siete matti!
Matti in realtà non lo siamo. Non siamo neppure dei fissati o dei maniaci dell’allenamento (oddio, su quest’ultimo punto forse potrebbe aprirsi una discussione…). La vera faccenda è che fare triathlon è divertente e i tipi che fanno triathlon sono persone simpatiche che amano lo sport. Credo che l’ironman sia l’unica gara al mondo in cui agli ultimi si fanno quasi più festeggiamenti che ai primi. Questo per dire lo spirito sportivo che anima noi triathleti.
Nell’ambito di chi fa sport i triathleti hanno delle abitudini che li fanno sembrare un po’ strani a chi non conosce il nostro sport: corriamo senza calze; andiamo in bici senza calze e senza guanti; molti di noi vanno in bici o corrono con il costume da nuoto. Però (per esempio) i triathleti hanno inventato le prolunghe per il manubrio della bicicletta: saremo strani ma proprio stupidi non siamo…
In questo mondo di mezzi pazzi, il mio amico Ezio Rossero si colloca senza dubbio (e non devo nemmeno dire che è un complimento) fra i pazzi più scatenati. In una città piccola come Acqui Terme ha messo su da anni una squadra di triathlon che raccoglie tantissimi bambini, ragazzi e junior insieme a una banda di vecchi arnesi (come me) che considerano la data di nascita solamente per vedere in quale Age Group dovranno gareggiare.
Aver saputo mettere insieme una squadra è ancora il meno: con l’aiuto del comune di Visone e della Regione Piemonte, ma soprattutto grazie alla sua passione, alle sue capacità (so che mi sgriderà per questi complimenti, ma sono sinceri) e alla sua follia, Ezio è riuscito a creare un centro e scuola di triathlon che non ha uguali in tutta Italia e forse in Europa. Qui i bambini imparano il triathlon, lo sport e una serie di valori e modi di comportarsi che faranno tanto vecchio stile ma che è uno stile che mi piace.
Questo è il sito della Virtus, dei suoi atleti e dei suoi amici. Racconteremo le nostre gare e quello che facciamo, senza tirarcela e senza spocchia. Non siamo proprio i tipi.